Benvenuto nel Blog dell'Investimento Immobiliare di Bucarest

Questo blog contiene una gran fetta delle informazioni necessarie per entrare nell'ottica dell'investimento immobiliare a Bucarest. Sono presenti sia informazioni riguardanti il mercato general di Bucarest, sia dati inerenti agli aspetti legali, riassunti in metodiche pratiche che suggeriscono soluzioni a chi sceglie di fare questo passo verso l'Est. Sono presenti anche degli update generali su Bucarest come mercato d'investimento.

Tuesday, October 19, 2010

Info utili: imposte immobili Romania

I costi accessori di acquisto in Romania


In Romania, l'acquisto di appartamenti da parte di soggetti stranieri può essere effettuato direttamente, mentre l'acquisto di terreni agricoli o edificabili richiede ancora la costituzione di una società. Va segnalato, tuttavia, che la costituzione di una società a responsabilità limitata (che può essere anche a socio unico e interamente a capitale straniero) richiede un capitale minimo di soli 200 RON (circa 50 Euro), comporta costi di costituzione molto contenuti (circa 1000 Euro) e si può realizzare in meno di 3 settimane.
Al momento dell'acquisto di un immobile si devono mettere a budget i seguenti oneri:
- la "taxa de timbru", calcolata sul valore fiscale dell'immobile: ad esempio per un appartamento di 100.000 Euro, si aggira sui 1.070 Euro;
- l'onorario del notaio, determinato in percentuale sul valore dell'immobile. Ad esempio, per un appartamento di 100.000 Euro si aggira sui 1300 Euro, comprensivo di TVA (imposta sul valore aggiunto) al 19%;
- la provvigione spettante all'agenzia immobiliare, che mediamente è pari al 4% del valore dell'immobile, anche se di solito è negoziabile;
- al momento della vendita il proprietario di un immobile è tenuto a versare un'imposta pari al 3% del valore dell'immobile se acquistato da meno di tre anni, o al 2% se da più di tre anni.


I costi di gestione


La proprietà di un appartamento in Romania comporta il pagamento annuale di un'imposta locale sugli immobili, di importo normalmente modesto.
Le spese condominiali ordinarie, di riscaldamento, energia elettrica, tv via cavo, internet, telefono, ecc. sono a carico dell'inquilino.
Le spese condominiali straordinarie così come eventuali riparazioni sono a carico del proprietario.
L'intera gestione dell'appartamento può essere delegata ad un'agenzia immobiliare che si occuperà di incassare l'affitto, pagare le imposte, le spese condominiali, ecc.


Per costruire


La procedura per rendere edificabile un terreno agricolo, ove previsto dal piano regolatore, può essere espletata nel giro di un anno circa e comporta oneri nell'ordine di 10.000 Euro/ettaro.
Il compenso per l'architetto che cura il progetto si aggira sul 4% del valore dell'immobile.
Il costo di costruzione varia dai 350 ai 1.000 Euro/mq a seconda delle caratteristiche e del pregio dell'edificio.
Infine, per la costruzione di interi condomini è necessaria la predisposizione di un PUD (Piano Urbanistico di Dettaglio) che comporta un costo di circa 5.000 Euro.


Fonte: Romanianville.com

Plusvalenza in Romania, vendita, trasferimento di immobili e di terreni

La materia e in continua evoluzione.  Indichiamo qui di seguito lo schema del "Capital Gain", "Real Estate Tax"  entrato in vigore nel 2007, che delinea due scaglioni, avvertendo il lettore che il valore al rogito dovra sempre essere dichiarato in Ron ( negli ultimi tre anni la moneta locale ha avuto delle oscillazioni continue ed altalenanti, nei confronti dell'euro, con variazioni positive e negative dal  10 al 20 %, ovvero da 3,3 ron a 3,8 ron ) :


Compravendita entro i 3 anni dalla precedente.


- Si applica il 3 % sul valore della vendita dichiarato al rogito Notarile quando esso sia inferiore a 200.000 Ron, in ipotesi di successivo trasferimento entro 3 anni dalla data del precedente acquisto.


- Si applica un'aliquota fissa pari a 6.000 Ron + il 2 % applicato sul valore che eccede la somma di 200.000 Ron, in ipotesi di successivo trasferimento entro 3 anni dalla data del precedente acquisto.


Compravendita oltre i 3 anni dalla precedente.


- Si applica  il 2 % sul valore dichiarato al rogito quando esso sia inferiore a 200.000 Ron, in ipotesi di successivo trasferimento oltre i 3 anni dalla data del precedente acquisto.


- Si applica un'aliquota fissa pari a 4.000 Ron +  1 % quando il prezzo dichiarato al rogito sia superiore a 200.000 Ron.


Fonte: Businessro.com

Storia del Leu - ed andamento della moneta Rumena

La prima moneta ad essere emessa in Romania è stata il Leu.
Nel dicembre 1974 la parità con il dollaro USA era di 4,97 Leu per 1 dollaro USA (6 Leu per 1 XDR) corrispondente al contenuto di 0,148112 gr. di oro fino.
Nel gennaio 1981, a seguito di una riforma, l'importanza e l'uso del cambio ufficiale risultavano ridotti. 
Al cambio ufficiale veniva lasciata la sola funzione di servire come punto di riferimento; alle varie categorie di transazioni veniva applicato un cambio che risultava costituito dal cambio ufficiale ricaricato di uno specifico premio.
Come conseguenza si è avuta nel paese una molteplicità di cambi per il Leu (25 tipi di cambio nel 1981, 12 nel 1982) con uno spread di 10-17 punti tra il cambio più alto e quello più basso del Leu contro il dollaro USA.
Nel 1983 il sistema dei cambi risultava costituito soltanto da un "commercial-rate" e un "non commercial-rate", entrambi basati su un paniere di sei valute dei paesi con maggiori rapporti commerciali con la Romania. 
Unica differenza tra i due cambi era che il "commercial rate" seguiva l'andamento del dollaro USA per cui subiva frequenti aggiustamenti.
Nel febbraio 1990 questi due cambi sono stati unificati al cambio di 21 Leu per 1 dollaro USA.
Nel febbraio 1991 è stato introdotto un sistema di aste organizzate dalla Banca Nazionale e partecipate dalle banche autorizzate per determinare il valore del cambio Leu/dollaro.
Dal febbraio al novembre 1991 è stato inoltre in vigore un cambio ufficiale da utilizzarsi per le cessioni di valuta degli esportatori e per le vendite di valuta agli importatori di particolari prodotti (es.: metano, elettricità).
Dall'agosto 1994 le aste sono state sostituite dal mercato interbancario.
Dal 2 ottobre 2000 il cambio del Leu viene rilevato giornalmente dalla Banca Centrale Europea.
Dal 1º luglio 2005 il vecchio Leu è stato sostituito dal nuovo Leu con un tasso di conversione di 10000 vecchi Leu per 1 nuovo Leu. La vecchia valuta é rimasta in circolazione fino al 31 dicembre 2006.


Andamento del Leu 2009-2010:





Fonti: Forexchange.it e Utifin.com

Vantaggi offerti per aziende che sviluppano l'economia della Romania

Uno tra i maggiori mercati di smercio dell’Europa centrale e dell’est (oltre 21 milioni di abitanti – il secondo dopo la Polonia);
Posizione attrattiva: permette il facile accesso ai Paesi dell’ex URSS, del Medio Oriente e dell’Africa del Nord e si trova al crocevia di tre corridoi europei di trasporto:

- il corridoio nr. 4 – per veicoli motorizzati e ferrovia (Berlino-Praga-Budapest-Arad-Bucarest-Costanza- Istambul-Salonicco)

- il corridoio nr. 7 – corridoio rivierasco (Costanza-Basarabi-Danubio- Meno-Reno);

- il corridoio nr. 9 – per veicoli motorizzati e ferrovia (Helsinki-Mosca/Kiev-Odessa-Bucarest-Costanza-Alexandropolis);

Reti di telecomunicazione cellulari ben sviluppate nei sistemi GSM e NMT/LEMS;
Manodopera a basso prezzo e ben preparata con serie cognizioni tecnologiche, di IT e ingegneria;
Ricche risorse naturali, terreno agricolo particolarmente fertile, petrolio e gas naturali compresi;
Potenziale turistico importante;
Integrazione nella NATO e nell’Unione Europea


Gli investimenti fatti nell’osservanza della Legge nr. 332/2001 beneficiano delle seguenti agevolazioni:

L’esenzione dal pagamento dei dazi doganali per attrezzatura tecnologica, impianti, equipaggiamenti, apparecchi di misurazione e controllo, equipaggiamenti per automazioni e prodotti “software” acquistati dall’estero, necessari alla realizzazione dell’investimento, a condizione che i beni siano nuovi, fabbricati almeno un anno prima che vengano portati in Romania e mai utilizzati.
La detrazione del 20% del valore del nuovo investimento, fatta in accordo con i provvedimenti della Legge, calcolata fiscalmente nel mese in cui l’investimento è terminato
Il riporto delle perdite fiscali nel corso dei 5 anni successivi dal profitto imponibile.
L’utilizzo di un deprezzamento accelerato, in accordo con la legislazione vigente, senza l’obbligatività di una previa approvazione da parte delle autorità fiscali locali .


Gli investitori devono mantenere il loro investimento almeno 10 anni.

In Romania gli imprenditori sono attratti dal mercato regionale, dai costi ridotti – quelli della manodopera, dei terreni, di produzione (utilità a buon mercato) – dalla stabilità economica e politica, come pure dalla qualità della manodopera) A partire da quest’anno verranno applicati altri generi di programmi a sostegno degli imprenditori rispetto a quelli presenti. In tal senso, le facilità locali svolgeranno un ruolo determinante. Le autorità locali interessate allo sviluppo ridurranno la tassa annua sul terreno, sosterranno gli imprenditori con l’infrastruttura, tramite la formula del partenariato pubblico-privato. 

Opportunitá per le imprese italiane in Romania

Le maggiori opportunità emergono nei seguenti settori:


Alimentare
Nonostante il calo registrato nei consumi, a causa degli effetti della recente crisi economica, il mercato dei prodotti alimentari rimane ancora, a medio-lungo termine,  un’ottima opportunità per gli esportatori italiani del settore.


I principali prodotti italiani importati in Romania sono quelli di più largo consumo, come le carni ed i prodotti ortofrutticoli ai quali ultimamente, dopo l’entrata del Paese nell’Unione Europea, si sono aggiunti i prodotti dolciari, il caffè, l’olio, i prodotti ittici, i succhi concentrati di agrumi, il riso ed i vini.
Le opportunità in questo settore derivano dall’immagine di altissima qualità di cui godono i prodotti “Made in Italy” e dall’aumento del reddito di una fascia di acquirenti locali (calcolabile intorno all’8-10%, su una popolazione totale di 21,5 milioni di abitanti), che può permettersi l’acquisto di prodotti alimentari anche a prezzi elevati oltre che da un’assidua frequentazione dei ristoranti italiani, in costante aumento in tutto il Paese (solo a Bucarest sono ormai quasi un centinaio).


Beni di consumo ( tessile/abbigliamento, calzature, oreficeria, ecc.)
Nonostante l’attuale congiuntura negativa determinata dalla crisi economica, il mercato dei beni di consumo, dove la presenza italiana è più massiccia, ha buone prospettive di sviluppo, con la sempre maggiore diffusione di prodotti e beni di media e alta qualità legata alla crescita del tenore di vita di larghe fasce della popolazione.


Il consumatore romeno, che gode di un potere d’acquisto crescente rispetto al  passato, mostra aspettative maggiori ed è diventato più esigente. Una fascia di persone, in maggioranza giovani, benestanti, ben istruiti, presta notevole attenzione al marchio dei prodotti, associato a qualità ed immagine, anche se il fattore prezzo continua ad essere determinante per l’acquisto. Nei centri commerciali più grandi (delle grandi città sono presenti punti vendita in franchising di numerosi marchi italiani.


Al fine di guadagnare crescenti quote di mercato, i prodotti italiani dovranno adeguarsi agli importanti cambiamenti che stanno caratterizzando il sistema distributivo. Si va sempre più verso la concentrazione e l’utilizzo dei canali del mercato moderno (catene di negozi, ipermercati, cash-&carry, mall). Un canale importante per la vendita al dettaglio dei prodotti nel settore della moda sono le “gallerie commerciali” che accompagnano solitamente le catene di ipermercati nonché i negozi ubicati nei mall (nel 2010 solo a Bucarest saranno operativi 14 mall e si prevede l’apertura di tali spazi in tutte le città, popolate da oltre 100 mila abitanti).


Turismo – la Romania rappresenta una destinazione turistica molto interessante a livello internazionale  anche se le proprie qualita’ non sono valorizzate appieno. Il potenziale turistico è rappresentato dal paesaggio, dal patrimonio artistico e architettonico, dal litorale del Mar Nero, dalle località balneo-climatiche e dalle riserve di caccia e pesca sportiva. Le zone turistiche più interessanti della Romania sono i Carpazi, il Litorale del Mar Nero, il Delta del Danubio (il più ampio parco faunistico d’Europa), la Moldavia–Bucovina, la regione di Maramureş (una delle più caratteristiche zone storico-etnografiche), nella quale sono presenti numerosissimi monasteri dipinti.
Nel 2007 il Governo romeno ha elaborato un “Master Plan per lo Sviluppo del Turismo Nazionale per il periodo 2007-2026” che contiene un’analisi del settore turistico e delle proprie potenzialità, i punti deboli e le misure che  il Governo intende applicare immediatamente, a breve e medio termine, per la crescita del settore turistico romeno. Sono previsti ingenti investimenti nel settore e nel 2009 il Ministero ha finanziato 49 progetti di investimento nel turismo, per un valore di circa 54 milioni di Euro. Sono stati approvati progetti riguardanti 20 regioni della Romania, per il supporto finanziario alle amministrazioni pubbliche locali. I progetti hanno l’obiettivo di sviluppare il turismo nelle regioni di alta montagna, in particolare il progetto “Sci in Romania”, e di migliorare le infrastrutture turistiche termali, del litorale romeno e del Delta del Danubio. Uno sviluppo compiuto del settore non potrà in ogni caso prescindere dalla realizzazione di infrastrutture, al momento insufficienti.


Costruzioni – settore che ha vissuto un vero e proprio “boom” fino alla metà del 2008, le cui cause sono da attribuirsi alla generale crescita economica del Paese, ai piani di investimento nazionali nel settore, all’afflusso di capitali esteri, ai finanziamenti concessi in tale settore dall’UE e dalle organizzazioni internazionali. Gli investimenti in immobili, soprattutto uffici, e centri commerciali e di affari, costituiscono l’attività attualmente più redditizia in Romania nel settore delle costruzioni. Dal secondo semestre del 2008 il settore sta attraversando un periodo di forte crisi e rallentamento, dovuto agli effetti della crisi economica internazionale, ma per il prossimo anno si prevede già una ripresa, con possibili nuove opportunità per le aziende italiane fornitrici di materiali da costruzione e macchinari per la lavorazione, che già detengono una posizione di leadership sul mercato locale. 


Infrastrutture / Trasporti – settore per il quale il Governo romeno ha elaborato una strategia a medio-lungo termine (dieci anni) nella quale sono previsti l’ammodernamento e lo sviluppo del sistema ferroviario e stradale nonché la realizzazione di due corridoi di trasporto autostradale. Per quanto concerne il sistema di strade nazionali e le autostrade, il programma verrà realizzato in 15 tappe, al termine delle quali dovrebbero essere stati riabilitati più di 9.000 Km di strade nazionali. Lo sviluppo delle infrastrutture e dei trasporti è uno degli obiettivi prioritari per l’allineamento della Romania agli standards degli altri Paesi dell’UE, e beneficerà di un notevole supporto finanziario nell’ambito della gestione dei fondi strutturali. Da segnalare, oltre agli investimenti governativi, anche altri progetti della Banca Europea per la Ricostruzione e Sviluppo (BERS), della Banca Internazionale per la Ricostruzione e Sviluppo (IBRD) e della  BEI. 


Ambiente – settore per il quale la Romania viene monitorata da parte dell’Unione Europea a causa dei problemi esistenti, in particolare nei settori chiave della qualità dell’acqua, del trattamento dei rifiuti e dell’inquinamento atmosferico e del suolo. Si stima, a tale proposito che il costo totale dello sforzo di adeguamento agli standard comunitari nei quattro settori fondamentali dell’acqua, dei rifiuti, dell’inquinamento industriale e della conservazione del patrimonio naturale ammonti a circa 63 miliardi di euro e potrà essere completato solo nel 2050. Particolare rilevanza assume in quest’ambito il Programma Operativo previsto nell’ambito delle attività finanziate dai fondi strutturali  e di coesione. Il programma integra una serie di attività già intraprese con il programma di pre-adesione ISPA nella sua componente ambientale, che tra il 2000 ed il 2006 ha fornito finanziamenti per un ammontare di 1,19 miliardi di Euro, e con il programma LIFE+  (strumento finanziario europeo per l’ambiente, attivo fino al 2013), nell’ambito del quale la Commissione Europea ha approvato il finanziamento di progetti per un valore di circa 6 milioni di euro.


Uno degli obiettivi principali dell’Italia nel 2010 consiste nel diventare un partner sempre più attivo e affidabile della Romania nel settore ambientale. Una tale collaborazione può oggi coinvolgere tanto le Pubbliche Amministrazioni quanto le aziende. Durante gli ultimi anni, l’Italia ha maturato in questo settore una notevole esperienza a livello istituzionale, che ora appare di particolare interesse per la Romania, che si trova ad affrontare oggi le stesse sfide e problemi che l’Italia ha affrontato nel recente passato. Una delle sue esigenze attuali è quella di valorizzare e tutelare un territorio particolarmente ricco per quanto riguarda il patrimonio storico-ambientale, che potrebbe rivelarsi utile anche per  favorire la crescita economica e sociale, in particolare in alcune regioni.
Le imprese italiane specializzate nella consulenza e nella protezione dell’ambiente vantano, oltre alla preparazione scientifica, anche il possesso delle tecnologie più avanzate nel campo della gestione ambientale. Testimonianza della fruttuosa collaborazione in atto tra Italia e Romania sono le iniziative già realizzate o in corso di realizzazione, come per esempio i due progetti Twinning sulla gestione dei rifiuti, finanziati dal programma Phare e co-finanziati dal Ministero dell’Ambiente romeno. La tecnologia italiana è utilizzata per la rilevazione della qualità dell’aria e in partenariato italo – romeno sono sviluppati dei progetti nel campo dello sfruttamento delle biomasse e altre fonti di energia alternativa aventi lo scopo di ridurre l’inquinamento ambientale e migliorare la qualità dell’aria.


Agroindustria - l’agroindustria romena sta attraversando da oltre 15 anni un periodo di crisi, dovuto soprattutto all’obsolescenza delle attrezzature e all’arretratezza della tecnologia, che impediscono di soddisfare la domanda interna e costringono la Romania ad importare buona parte dei prodotti agroalimentari necessari al proprio fabbisogno. L’enorme potenziale produttivo dei terreni agricoli, molto estesi e ricchi di humus, non riesce pertanto ad essere adeguatamente sfruttato, per una carenza di volumi di capitale, che rende difficili gli ammodernamenti strumentali e strutturali di cui necessitano le aziende del settore.  Con l’adesione all’Unione Europea, dal 1 gennaio 2007, anche in Romania è in vigore la normativa sulla Politica Agricola Comune (PAC). In tale ambito è prevista l’allocazione di ingenti risorse finanziarie  dei fondi strutturali, che dovrebbero dare un forte impulso allo sviluppo del settore. I fondi stanziati nel periodo 2007-2013 a favore dell’agricoltura e dello sviluppo rurale ammontano a circa 12 miliardi di Euro, il 40% circa del totale delle risorse stanziate a favore della Romania. Tali fondi favoriranno gli investimenti in nuove tecnologie, con relative opportunità di inserimento per le aziende italiane costruttrici di macchinari ed attrezzature, che già operano con successo nel settore.


Valutazione delle potenzialità di cooperazione commerciale ed industriale nei settori ad alto contenuto tecnologico


Informatica e Telecomunicazioni – il settore dell’informatica ha avuto uno sviluppo dinamico in Romania negli ultimi anni e gode di una posizione prioritaria nell’agenda politica politica del Governo romeno (progetti per l’informatizzazione del sistema fiscale postale, dell’amministrazione pubblica, delle scuole, commercio elettronico, ecc.).  Da rilevare la forte specializzazione della manodopera in questo settore: la Romania si situa al primo posto in Europa e al sesto posto al mondo come numero di specialisti IT certificati, secondo un rapporto dell’Economist Intelligence Unit.
Il settore delle telecomunicazioni è stato liberalizzato dal 2003 e tale fattore ha comportato un cambiamento nelle strategie delle aziende, soprattutto nei rapporti con il consumatore. Le tariffe sono diminuite e si stima un miglioramento della qualità dei servizi a prezzi più contenuti. Il regime di libera concorrenza funge anche da stimolo ad una più aggressiva politica di marketing delle aziende operanti nel mercato. 


Logistica – in Romania si pone una sempre maggiore attenzione al settore della logistica, non solo come supporto alle attività tradizionali legate al traffico di perfezionamento passivo delle merci (soprattutto nei settori tessile/abbigliamento, calzature, metalmeccanico, materiali per edilizia) ma più in generale per la ricerca di nuove soluzioni per la gestione e il trasporto dei beni, a maggior ragione in un momento di forte crescita delle attività commerciali. L’esigenza di personale specializzato per la gestione di efficienti servizi di logistica integrata in termini di immagazzinaggio, movimentazione, transito merci ed operazioni assimilate, è abbastanza sentita dalle aziende italiane e romene, specie se localizzate nei centri industriali meno sviluppati.


Energia - le previsioni sull’attività di ristrutturazione e sviluppo del settore elettro-energetico romeno, sostenuta anche da importanti finanziamenti internazionali (Unione Europea, BERS, Banca Mondiale, ecc.), indicano una crescita in questo settore, con conseguente aumento della ricettività del mercato per quanto concerne materiali, e sistemi energetici.
Gli obiettivi principali del Paese in tale settore sono l’aumento della sicurezza nel rifornimento di energia, la ricerca di un mix energetico che ponga l’accento sull’utilizzo del carbone, dell’energia nucleare e delle risorse energetiche rigenerabili, incluso il potenziale idroenergetico sinora non utilizzato al massimo delle proprie potenzialità, l’aumento della competitività sui mercati interni di energia elettrica e di gas naturale, l’elevazione del livello di efficienza energetica; investimenti per aumentare la capacità di innovazione e sviluppo tecnologico; obiettivi di protezione ambientale e riduzione delle emissioni di biossido di carbonio.


La presenza imprenditoriale italiana in Romania si è distinta, soprattutto negli anni piu’ recenti, per la realizzazione di alcuni grandi progetti nei settori dell'energia, frutto di una stretta collaborazione fra gruppi di aziende italiane, romene ed internazionali. La presenza stabile e strutturata in Romania di imprese italiane, come Enel e Ansaldo lascia intravedere anche per il futuro prospettive assai positive.


La Romania ha da tempo individuato nella sicurezza e diversificazione degli approvvigionamenti energetici una delle tematiche chiave per il futuro del Paese. Ad un ulteriore sviluppo della produzione di energia nucleare ed al rinnovamento delle termocentrali classiche dovrebbe infatti affiancarsi, entro il 2020, la triplicazione della quota di produzione di energia derivante da risorse rinnovabili, in particolare nel settore eolico.


Fonte: Ambasciata Italiana di Bucarest

Romania: Euro 2009?

La Romania potrà adottare la moneta unica europea due anni dopo l’adesione all’Unione europea, avvenuta il 1° Gennaio 2007. La Romania non potrà abbracciare l’Euro prima del 2009 in quanto deve prima tenere sotto controllo l’inflazione e proseguire a ritmo serrato la riforma finanziaria. L’Euro è già divenuta la moneta di riferimento per il Leu romeno. La Banca Nazionale Romena prenderà le misure necessarie per offrire al credito bancario un ruolo più importante nel sistema finanziario.


Fonte: Obbiettivoromania.com

Costo immobili Bucarest in calo!

Mai stati così a buon mercato gli appartamenti a Bucarest negli ultimi 3 anni.


Il confronto dei dati del primo semestre 2009 con i 2 anni precedenti, mostra che il mercato immobiliare nella capitale rumena ha toccato il minimo nel periodo in considerazione, sia come prezzo degli alloggi, sia come numero di unità abitative messe in vendita.


Da gennaio a maggio 2009 si sono registrate 9.600 offerte per la vendita di unità abitative, mentre nei 2 anni precedenti, riferendosi sempre allo stesso periodo, i dati mostravano 16.200 offerte nel 2008 e 12.400 nel 2007.


A maggio comunque i prezzi degli appartamenti hanno mostrato un trend che sembra portare ad una certa stabilizzazione, con una riduzione del 5% rispetto al livello registrato nel mese precedente.


Fonte: Exportfocus.com